Associazione contro la leucemia e le altre emopatie maligne per la ricerca clinica e la terapia domiciliare

Sono oltre 150.000 i pazienti in Italia affetti dal linfoma non Hodgkin. La forma più comune di questo tumore del sistema linfatico è il linfoma diffuso a grandi cellule B (DLBCL), in circa un caso su tre. Nella Giornata della consapevolezza sul linfoma, Roche ed Elma Research diffondono i risultati di un’indagine su quanto la popolazione italiana conosca davvero i linfomi. I risultati: due italiani su tre dichiarano di conoscere i linfomi ma hanno una conoscenza limitata e superficiale.

 

Il Linfoma diffuso a grandi cellule B (DLBCL) è la forma più comune di questa tipologia di tumore del sistema linfatico, con una incidenza pari ad un caso su tre. Nonostante la sua diffusione, il DLBCL è ancora poco conosciuto in Italia. A confermarlo, in occasione della Giornata della consapevolezza sul linfoma, è un’indagine di Elma Research, commissionata da Roche Italia. La survey ha sondato le conoscenze di base della popolazione italiana sui linfomi e in parti-colare sul DLBCL, analizzandone anche la percezione sulla diffusione e sulla guarigione. Due italiani su tre dichiarano di sapere cos’è il linfoma, il 3% ne ha avuto un’esperienza di-retta, eppure la conoscenza base di questi tumori resta nettamente inferiore rispetto ad altre patologie comuni e diffuse. Inoltre, la maggior parte delle persone che dichiara di avere informazioni sul linfoma non hanno una conoscenza approfondita della patologia.Infatti, circa il 20%non sa che si tratta di un tumore del sistema linfatico, il 28% indica specialisti di riferimento di-versi dall’ematologo e l’oncologo e soltanto il 20% sa indicare correttamente almeno 3 campanelli d’allarme di questo tumore (gonfiore ai linfonodi del collo; stanchezza cronica; febbre; gonfiore e dolore addominale; tosse e problemi respiratori). Chi dichiara di averne sentito par-lare considera il linfoma una patologia grave, moderatamente diffusa e prevalentemente non curabile.