Associazione contro la leucemia e le altre emopatie maligne per la ricerca clinica e la terapia domiciliare

Uno studio italiano mostra che una risposta immunitaria alla vaccinazione c’è e che terza dose potrebbe essere molto utile in
queste persone (fra le più fragili in assoluto).

 

Terza dose, ma anche mascherine e distanziamento Nella loro ricerca gli ematologi dell’Int hanno valutato l’impatto della vaccinazione (con Moderna e Pfizer-BioNTech) su 263 malati affetti da leucemia linfatica cronica, linfoma o mieloma multiplo e lo hanno confrontato con quello di 167 soggetti sani della stessa età e sesso. «I pazienti con diagnosi di tumore del sangue sono più “delicati” di tutti perché il loro sistema immunitario è maggiormente in difficoltà spiega Paolo Corradini, direttore dell’Emato-logia dell’Istituto Nazionale Tumori di Milano e presidente della Società Italiana di Ematologia. Le terapie prescritte per curare le neoplasie ematologi-che sono infatti spesso immunosoppressive, ovvero hanno l’effetto di annullare (o ridurre moltissimo) le normali difese dell’organismo, e questo li rende maggiormente a rischio di contrarre Covid e di svilupparne le conseguenze peggiori. Ma le nostre conclusioni indicano che una risposta immunitaria alla vaccinazione c’è; che la terza dose potrebbe essere molto utile e per questo è molto importante che la ricevano in modo assolutamente prioritario; e, infine, che purtroppo non tutti i pazienti sono protetti dal vaccino per cui è decisivo che non abbassino la guardia per quanto riguarda i metodi di difesa efficaci, quali distanziamento sociale e uso di mascherina».