Associazione contro la leucemia e le altre emopatie maligne per la ricerca clinica e la terapia domiciliare

Un ragazzo che non rispondeva alle cure è guarito dalla leucemia mieloide acuta grazie alla combinazione tra chemioterapia e venetoclax.

 

Un giovane ragazzo affetto da leucemia è riuscito a guarire grazie a un’intuizione dei medici, che hanno trovato una soluzione alternativa al suo tumore che non rispondeva alla chemioterapia. A distanza di due anni dal trapianto di midollo osseo, questo ragazzo di 35 anni è passato da “refrattario alle cure” a “clinicamente guarito”. Il ragazzo si è ritrovato a combattere contro la leucemia mieloide acuta e il protocollo classico prevede prima dei cicli di chemioterapia e poi, se necessario, il trapianto di midollo. Questo giovane però non rispondeva alle cure chemioterapiche, dopo i primi due cicli il tumore non stava indietreggiando e quindi si doveva trovare una soluzione. I medici hanno quindi deciso di tentare un’altra strada e hanno usato su di lui un farmaco, il venetoclax, che viene utilizzato nei pazienti anziani. In pratica hanno fatto prima una cura con chemioterapia e venetoclax e, dopo il trapianto, hanno continuato con il venetoclax a basso dosaggio per creare una terapia di mantenimento. Il trapianto è la tappa conclusiva del percorso di cura delle leucemie e bisogna arrivarci in remissione completa, per evitare che il tumore torni.